Comprendere i principi per raggiungere il risultato

Essere in grado di eseguire una forma in maniera atletica ed aggraziata non significa necessariamente che si sia compreso il suo contenuto ed il suo significato, poiché le tecniche prive della comprensione dei loro principi non sono altro che il vuoto agitarsi di rami scossi dal vento.
Uno degli errori più comuni in cui incappano molti principianti e – purtroppo – anche alcuni praticanti esperti – è ritenere che la pratica delle Discipline Interne come il Qi Gong, il Tai Chi Chuan o il Ba Gua Zhang consista nella ripetizione costante ed attenta di una sequenza di movimenti più o meno complessi.

Questo errore di valutazione porta ad una precisione esteriore ad limite della maniacalità, ma ad una forma “vuota” e fine solo a sé stessa. Come spesso ricorda Sifu Severino Maistrello, Direttore Tecnico della Wudang Fu Style Academy e rappresentante della terza generazione del vecchio stile Fu, così facendo ci limitiamo a “muovere l’aria” e null’altro.

Comprendere i principi

Se è vero che l’addestramento del praticante comincia proprio imitando la sequenza dei movimenti mostrati dal suo insegnante, è altrettanto vero che questo è un mezzo didattico e non il fine ultimo della disciplina. Citando un detto sapienzale, è come se ci venisse data l’occasione di entrare ad ammirare le bellezze di uno splendido palazzo e noi ci limitassimo ad osservare le pareti esterne che le custodiscono.

Tutti noi, all’inizio della nostra carriera scolastica, abbiamo mandato a memoria le cosiddette  “tabelline” per imparare il risultato di tutte le moltiplicazioni dei numeri compresi tra 1 e 10, ma poi abbiamo imparato il metodo della moltiplicazione e così non abbiamo più la necessità di memorizzare gli infiniti risultati delle moltiplicazioni tra tutti i numeri, ma abbiamo imparato il principio che ci permette – alla bisogna – di calcolalo.

Alla stessa maniera, la forma è lo scrigno che contiene e protegge i principi delle tecniche; chi si limiti solo a riprodurre esteriormente i movimenti potrà aspirare al massimo a diventare un ottimo atleta o un bravo ginnasta, ma gli sfuggirà l’essenza stessa delle Discipline praticate.

Distinguere la buccia dal frutto

Per mangiare una castagna è necessario toglierla dal riccio spinoso che la protegge, per gustare un’arancia dobbiamo prima togliere la buccia; alla stessa maniera per comprendere le Discipline Interne dobbiamo andare oltre l’apparenza e cercare la sostanza.

L’essenza del Qi Gong, del Tai Chi Chuan o del Ba Gua Zhang non riguarda solo il loro aspetto esteriore ma il loro contenuto intimo. Eseguire una forma a solo o praticare Tui shou in coppia senza essere consapevoli dei principi che ne sono alla base rende la pratica incompleta e ci impedice di raggiungere il suo obiettivo finale, al pari di chi declamasse una poesia in una lingua sconosciuta, pronunciano magari perfettamente ogni strofa ma senza capire cosa sta dicendo.

Una volta maturata una sufficiente esperienza, praticare significa comprendere non solo il “come” ma anche il “perché” facciamo quello che facciamo. Una volta che ci siamo resi conto che esiste molto altro da apprendere oltre la mera esecuzione formale ci consente uno studio più approfondito e virtualmente infinito, poiché più approfondiamo i principi e più questi ci mostrano le loro innumerevoli sfaccettature. 

Essenza e sostanza

Attenzione però a non incappare nell’eccesso opposto, trascurando ciò che mostriamo all’esterno considerandolo irrilevante! Riprendendo il paragone già fatto per la frutta, quando scegliamo una mela o un arancia non sappiamo quale sarà il suo gusto ma la selezioniamo in base alla assenza di imperfezioni, alla armonia della forma, a come la buccia si presenta.

La forma è anche sostanza, e non potrebbe essere altrimenti, e quindi anche l’apparenza non va trascurata ed anzi va curata al meglio delle nostre possibilità, perché migliorando la apparenza apprendiamo l’essenza, e viceversa.

In altre parole, forma apparente e principi profondi sono le due facce delle Discipline Interne; l'apparenza senza contenuto è insufficiente, ma curare solo lo studio dei principi senza attenzione alla forma rende impossibile far emergere, esibire e consolidare ciò che abbiamo appreso.

Rendere complementari gli opposti

La pratica è quindi come il percorso che conduce a una destinazione. Si ha bisogno della strada per andare avanti, ma non si deve rimanere sulla strada, altrimenti non raggiungeremo mai il nostro traguardo. Una barca è indispensabile per attraversare un fiume, ma una volta giunti alla riva dove volevamo arrivare, dobbiamo scendere dalla barca e proseguire il nostro cammino, senza dimenticare quanto la barca ci sia stata utile ma senza neppure credere che senza barca non potremo andare avanti.

Essere consapevoli di questo ci permette di comprendere appieno la bellezza e la profondità delle Discipline Interne; il tempo e la cura che Sifu Severino Maistrello dedica a raccontare la storia, i miti e i particolari delle tecniche del Qi Gong, del Tai Chi Chuan o del Ba Gua Zhang non è tempo sottratto alla pratica ma piuttosto un prezioso regalo, una chiave indispensabile per poter accedere a quanto sarebbe altrimenti celato ai nostri occhi.

Troppo spesso non ci rendiamo conto di questo e dedichiamo il nostro tempo solo a curare l'apparenza piuttosto che esprimere i principi alla base delle tecniche. Essere in grado di eseguire una forma in maniera atletica ed aggraziata non significa necessariamente che si sia compreso il suo contenuto ed il suo significato, poiché le tecniche prive della comprensione dei loro principi non sono altro che il vuoto agitarsi di rami scossi dal vento.