Le forme della Forma

Quando ci alleniamo per imparare o perfezionare la nostra forma, dovremmo ricordarci di esplorare i vari modelli e modalità di pratica e non rimanere ancorati ad uno solo di questi. Ciò costituisce non solo un consiglio per la pratica delle discipline interne ma anche un ammaestramento per la vita in generale; per ogni frutto c'è una stagione, un tempo per imparare e sperimentare, un tempo per esercitarsi e un tempo per divertirsi.
Proseguiamo in questo articolo l'analisi di una delle modalità più comuni della pratica delle discipline interne, ovvero l'esecuzione di una sequenza programmata di diverse posizioni e movimenti codificati che viene generalmente definita come “Forma”.

Come abbiamo già detto in un precedente articolo (Clicca QUI per leggerlo) ogni Scuola o Stile ha nel suo curriculum tecnico una o più forme codificate, che possono comprendere tanto la esecuzione di tecniche a mani nude che con armi tradizionali come spada, sciabola, bastone, lancia o ventaglio.

Non è ovviamente in caso di addentrarsi troppo nella analisi tecnica delle singole forme, il cui studio è bene sia perseguito sotto la guida di un insegnante preparato e certificato, come quelli che operano nei centri riconosciuti dalla Wudang Fu Style Academy, possiamo però analizzare più da vicino alcuni aspetti di questa pratica che a volte possono sfuggire anche ai praticanti più esperti.

Una pratica, molte pratiche


Una delle cose particolari della pratica delle forme è che questa esperienza può essere diversa ogni volta che si pratica, a seconda della intenzione che ci guida. In altre parole, prima di cominciare la nostra pratica dovremmo chiederci quale è l'obiettivo che vogliamo raggiungere, consapevoli che l'intenzione che si applica alla pratica della forma può essere tanto diversa quanto l'intera comunità dei praticanti, perché il Tai Chi Chuan o il Ba Gua Zhang possono (o devono...) essere un'esperienza molto individuale e che cambia nel tempo, anche in funzione della nostra esperienza.

A quanto sopra dobbiamo comunque aggiungere che ci sono alcune intenzioni generali che possono essere tipicamente applicate alla pratica delle forme, e ci sono molte Scuole e insegnanti che evidenziano alcuni aspetti specifici rispetto ad altri; vediamone alcuni.

Benessere fisico: Questo è probabilmente la motivazione più diffusa alla base della scelta di praticare una disciplina interna come il Qi Gong, il Tai Chi Chuan o il Ba Gua Zhang; milioni di persone, ogni giorno, in tutto il mondo, praticano esercizi per aumentare la loro mobilità articolare, tonificare i muscoli, stimolare i tendini, migliorare l'equilibrio e la postura ed affrontare al meglio i malanni dell'età.

I movimenti previsti nella esecuzione di una forma compresa nel curriculum tecnico di una Scuola o Stile tradizionale sono il frutto di centinaia di anni di studio ed esperienza con l'obbiettivo di consentire al praticante di utilizzare ogni parte del suo corpo in completa sinergia e armonia in ogni direzione e in ogni piano di movimento: orizzontale e verticale, sagittale e trasversale, oltre che permettergli di sfruttare al meglio e conservare l'efficacia e l'efficienza di organi, visceri, sistemi psicofisici, muscoli e articolazioni.


Marzialità: mentre la maggior parte delle persone immagina la pratica delle discipline interne come una specie di lenta danza leggiadra ed armoniosa, Tai Chi Chuan e Ba Gua Zhang conservano nel loro DNA l'aspetto veloce ed “esplosivo” delle tecniche di combattimento da cui hanno origine. Anche il Qi Gong è tutt'altro che estraneo a questo aspetto, e basta a confermarlo il fatto che uno dei set di esercizi più noto come gli “Otto Pezzi di Broccato” si dice essere stato codificato dal Maresciallo Generale Yue Fei per mantenere efficienti ed allenati i suoi soldati e consentire loro di affrontare con successo lo stress psicofisico delle numerose battaglie che dovevano combattere.

Mentre oggi l'aspetto puramente marziale del Tai Chi Chuan o del Ba Gua Zhang è raramente addestrato e di solito riservato a praticanti esperti, questo non esclude la efficacia di queste discipline per la autodifesa; essere consapevoli delle applicazioni di ogni movimento permette agli studenti che praticano le forme di comprendere il corretto posizionamento del corpo e la tempistica dei movimenti. Sebbene il tui shou venga anche praticato come una sorta di combattimento leggero rafforzando il focus marziale della pratica delle forme, molto spesso anche le persone che eseguono le forme di Tai Chi Chuan o Ba Gua Zhang con un focus marziale stanno realizzando l'intento di interpretare le mosse secondo lo stile del loro lignaggio, onorando in questa maniera il fondatore dello stile che stanno studiando. Nel caso del vecchio stile Fu, ad esempio, è noto che il fondatore Fu Chen Song nel 1900 divenne famoso dopo aver sconfitto - usando una barra di ferro da 8 kg come arma - una banda di banditi che attaccavano il suo villaggio, diventando poi nel 1911 una guardia del corpo che scortava e proteggeva le carovane in viaggio tra Shantung e Henan.

Riduzione dello stress: Nella società attuale lo stress è un problema di salute sempre più presente, ed è per questo motivo che molte persone hanno iniziato a praticare le discipline interne per contrastare questo disturbo e migliorare il loro equilibrio psicologico ed emozionale. L'esecuzione di una forma in modalità lenta e fluida ci consente di conseguire uno stato rilassato che si avvicina molto ad una sorta di meditazione in movimento, acquisendo al tempo stesso calma ed energia.
La pressione sanguigna si regolarizza, la frequenza cardiaca si uniforma, i livelli di zucchero nel sangue si normalizzano e tutto il sistema nervoso si calma.

Sviluppo personale: questo è spesso un aspetto forse meno enfatizzato della pratica delle discipline interne ma è importante tanto quanto quelli più noti. Ogni movimento della forma è una metafora di come ci muoviamo attraverso la nostra vita quotidiana. Così come un esperto conoscitore della Medicina Tradizionale Cinese può osservare la nostra postura ed intuire alcuni squilibri energetici a carico di organi e visceri, attraverso ogni passo che compiamo ed ogni gesto che eseguiamo noi esprimiamo il nostro stato d'animo, il nostro carattere, la nostra intenzione. Se è vero quindi che la mente influenza il corpo è altrettanto vero il contrario, ed attraverso la pratica di queste discipline possiamo agire anche su aspetti più sottili nella nostra psiche.

Ad ogni passo lento, ad ogni postura in equilibrio su una gamba, ad ogni movimento complesso che richieda la coordinazione di gambe e braccia, ad ogni calcio alto o piegamento sulle ginocchia noi possiamo chiederci se siamo stabili o traballanti, se siamo in equilibrio solido o precario; e possiamo farci così la stessa domanda su ogni pensiero, sentimento e azione che facciamo (o non facciamo...) nella nostra vita quotidiana.

Praticare i movimenti delle forme può fornire intuizioni su come perdiamo l'equilibrio fisico mentre eseguiamo “Gallo d'Oro su una zampa” ma anche sul motivo percui perdiamo la calma in una discussione di lavoro, possiamo praticare per essere più elastici nell'eseguire “Il Serpente striscia tra l'erba” ma anche per essere più “flessibili” nella nostra vita affettiva e di relazione, eseguire “Mani come nuvole” può migliorare l'armonia dei nostri movimenti ma anche suggerirci di seguire i nostri sogni e le nostre intuizioni per costruire un futuro diverso da quello che altri hanno stabilito per noi.
Paura di sbagliare, incertezza, distrazione e rigidità muscolare sono alcune delle condizioni che influenzano negativamente la corretta esecuzione di una forma di Tai Chi Chuan o Ba Gua Zhang ma che influiscono anche sulla qualità della nostra vita; migliorare la nostra forma può allora significare anche ottenere uno strumento in più per migliorare il nostro agire quotidiano.

Divertimento: Chi lo ha detto che la pratica delle discipline interne deve essere l'ennesimo dovere che ci accolliamo in una vita fatta spesso di impegni, compiti da svolgere e lavori da eseguire? Sebbene la pratica debba ovviamente rispettare delle regole e conformarsi alle indicazioni del nostro insegnante, questo non significa che non possa essere piacevole e divertente, anzi!

Praticare in un ambiente piacevole, passare del tempo con i nostri compagni prima e dopo la classe, ritrovarsi con amici vicini e lontani in occasione di uno stage o un seminario, festeggiare insieme per una promozione o un passaggio di grado sono solo alcuni degli “effetti collaterali” della pratica svolta in un ambiente sano e sereno, in cui ci si sente come in una famiglia affettuosa ed affiatata.

Ed a tutto questo si aggiunge l'ulteriore piacere di poter praticare all'aria aperta, sperimentando l'impagabile sensazione di respirare il profumo di un bosco o l'odore del mare, di accordarsi al canto degli uccelli o al ritmo delle onde, di ispirare la nostra postura all'imponente montagna sullo sfondo o alla quercia secolare accanto a cui eseguiamo la nostra pratica, scoprendo che il mondo è un posto meraviglioso ed è fantastico farne parte!

Come cambia la forma

Sebbene ogni forma sia composta da una sequenza predefinita di movimenti ed esercizi, questo non vuol dire che la sua esecuzione sia immutabile nel tempo. Possiamo paragonare la sequenza di una forma ad uno spartito musicale: ovviamente la Quinta Sinfonia di Beethowen è stata immortalata nello spartito scritto dal grande musicista tedesco, ma quello stesso spartito viene eseguito in un certo modo da ogni orchestra e da ogni direttore, ed a volte in modo diverso dalla stessa orchestra e dallo stesso direttore nel corso degli anni. 

Quindi, per sottolineando che la pratica della forma non permette variazioni, improvvisazioni e personalismi, è bene anche evidenziare che è perfettamente normale che la stessa forma non possa essere sempre eseguita allo stesso modo, in funzione del tempo a disposizione, dell'ambiente di pratica e del nostro livello di esperienza, solo per citare alcuni fattori.

Tra le varie modalità di esecuzione, possiamo quella di apprendimento, la modalità pratica e la modalità di esecuzione.
La modalità di apprendimento è quella che applichiamo quando stiamo imparando la corretta esecuzione di un movimento o stiamo memorizzando una sequenza. Di solito è eseguita abbastanza lentamente, in maniera concentrata e focalizzando l'attenzione su ogni singolo movimento. In questo caso i movimenti sono tutt'altro che fluidi ed anzi la modalità è quasi sempre uno “stop and go” che ci consente di analizzare le parti elementari di ogni singolo passaggio. Questa modalità ci consente di migliorare il coordinamento tra le varie parti del corpo, memorizzare una sequenza ed a volte può aiutarci a scoprire un pezzo mancante del nostro percorso. 

La modalità pratica è quella in cui eseguiamo i movimenti che abbiamo imparato, ne approfondiamo la esperienza e rifiniamo i particolari principali, proseguendo il nostro allenamento. In generale, possiamo ulteriormente suddividere la modalità pratica in tre livelli: alto, medio e basso che corrispondono alla profondità delle tue posizioni, spesso indicate anche con i livelli Gru, Tigre e Serpente (Clicca QUI per leggere l'articolo)  per definire anche l'intensità dell'allenamento 
Ad un livello alto le posizioni sono alte ed abbastanza facili da mantenere e di conseguenza l'allenamento è spesso poco impegnativo fisicamente. A livello medio le posizioni sono più faticose e richiedono energia e forza di volontà. Durante la modalità pratica, il praticante si addestra per perfezionare la postura, le posizioni, i tempi e coordinazione, sfruttando al meglio energie, concentrazione e intenzione, aumentando l'impegno nella modalità bassa, in cui articolazioni, muscoli e tendini vengono impegnati costantemente.

La modalità di esecuzione è infine quella in cui eseguiamo una forma in maniera fluida ed armonica, dopo averla sufficientemente memorizzata in mente ma – soprattutto – nel nostro corpo. L'esecuzione è quasi spontanea ed istintiva, ed il praticante trasmette una immagine di libertà ed armonia.

In conclusione, quando ci alleniamo per imparare o perfezionare la nostra forma, dovremmo ricordarci di esplorare i vari modelli e modalità di pratica e non rimanere ancorati ad uno solo di questi. Ciò costituisce non solo un consiglio per la pratica delle discipline interne ma anche un ammaestramento per la vita in generale; per ogni frutto c'è una stagione, un tempo per imparare e sperimentare, un tempo per esercitarsi e un tempo per divertirsi. 

E proprio come non puoi e non devi praticare le tue forme nello stesso modo ogni volta, allora stessa maniera puoi e devi vivere la vita con la varietà che la caratterizza.