Kua, il motore ed il volano dell'energia

Come spesso ricorda il Maestro Severino Maistrello, III^ generazione stile Fu, allievo diretto del Gran Maestro To Yu e Direttore Tecnico della WFSA, non serve fare graduatorie e classifiche tra i vari stili di Tai Chi Chuan, l'unica valutazione che è il movimento del Kua. Se è presente, si tratta di un “buon Tai Chi Chuan”, se il movimento della vita è assente, si sta solo spostando aria.
Durante la pratica delle discipline interne capita spesso di sentire evidenziata l'importanza del Kua e di come questo abbia una funzione fondamentale nella corretta esecuzione dei movimenti del Tai Chi Chuan, del Ba Gua Zhang e del Qi Gong.

Qualche difficoltà sorse quando si cerca di definire nel dettaglio quale zona anatomica sia coinvolta in questa definizione e quali funzioni svolga nella esecuzione dei movimenti.

Un ideogramma, molte traduzioni

Come oramai abitudine, cominciamo la nostra analisi partendo dagli ideogrammi: il carattere cinese per Kua è 胯 e non c'è un termine occidentale che lo traduca con esattezza. Una definizione indicativa, per quanto parziale, può essere bacino, inguine o fianchi/anche. L'etimologia del carattere non è certa, ma è significativa la presenza del carattere 月, che indica la luna ed è a volte usata per riferisti al femminile, per l'analoga durata del ciclo lunare con quello mestruale e per l'influenza che il satellite ha sul movimento delle maree e sulle acque, elemento simbolicamente legato alla donna. Una altra analisi porterebbe al carattere ⺼, molto simile al precedente, da cui differisce per l'inclinazione delle linee centrali, che è una variazione di  肉, con cui si indica in generale la carne, e che deriva da un antico carattere sino-tibetano con cui si indicavano i reni.

In basso a destra invece notiamo un carattere che ricorda 弓 che indica un arco mentre sulla parte superiore un altro carattere che somiglia a 太 che esprime il concetto di grande, sia dal punto di vista fisico e dimensionale che simbolico. Questa carattere potrebbe riferirsi al fatto che il bacino è la articolazione più grande del corpo umano, mentre il radicale che richiama la luna potrebbe coler evidenziare l'importanza che in passato avevano i fianchi larghi per assicurare un parto agevole e senza rischi per la puerpera ed il nascituro, come testimoniano le antiche statuette riproducenti quella che in Occidente viene indicata come “Dea Madre”.

Semplificando, possiamo quindi dire che con Kua si intende la zona che comprende il bacino, la parte bassa della schiena e le articolazioni della testa dei femori, sia nella sua individuazione anatomica che funzionale.

Il movimento della vita

Come spesso ricorda il Maestro  Severino Maistrello, III^ generazione stile Fu, allievo diretto del Gran Maestro To Yu e Direttore Tecnico della WFSA, non serve fare graduatorie e classifiche tra i vari stili di Tai Chi Chuan, l'unica valutazione che è il movimento del Kua. Se è presente, si tratta di un “buon Tai Chi Chuan”, se il movimento della vita è assente, si sta solo spostando aria.

Questo vale, come sempre nelle discipline interne, sia per l'aspetto marziale che quello di benessere; se infatti un corretto movimento del Kua consente – ad esempio – la generazione della “forza tornado” nel Ba Gua Zhang come l'esecuzione dei movimenti circolari ed avvolgenti del Tai Chi Chuan, dando forza ed efficacia tanto alle tecniche a mani nude che a quelle armate.

D'altro canto, il movimento del Kua in accordo con i principi dell'Arte e nel rispetto della biomeccanica, permette una corretta stimolazione energetica ed una efficace circolazione del Qi lungo i meridiani e negli organi e visceri. La corretta “piombatura dell'osso sacro” che otteniamo allineando la parte bassa della schiena permette la apertura sia dell'agopunto Ming Men (VG4) situato sulla zona lombare che di Qi Hai (VC6), situato sulla parte addominale. E' interessante notare che la zona lombare della schiena è indicata con il carattere  腰 che si legge Yāo ed in cui ritroviamo a sinistra il radicale già analizzato in Kua e in basso a destra il carattere di “donna”, a ribadire lo stretto collegamento tra queste due parti anatomiche e funzionali.

Motore e volano

L'importanza di Kua nella pratica delle discipline interne è data dal fatto che questa parte può essere impiegata sia per generare il movimento che per dirigerlo. Una delle “canzoni” utilizzate per tramandare i principi dell'Arte insegna infatti che “Il movimento ha la sua radice nei piedi, esce dalle gambe, è diretto dalla vita e si esprime attraverso le dita delle mani”, condizione esemplificata dal Maestro Maistrello quando definisce il Kua come il generale che decide il movimento dei soldati, rappresentati dagli arti inferiori e superiori.

Il movimento delle articolazioni comprese nel Kua, ed in particolare di quelle della testa del femore  nella cavità dell'anca è particolarmente importante per prevenire e ridurre patologie che possono presentarsi specialmente nella terza età, quando la limitazione dell'ampiezza del movimento è spesso considerata una sindrome causata esclusivamente da muscoli eccessivamente tesi: in questo caso è importante sfruttare il principio di “Song” che promuove il “rilassamento attivo” per rimuovere l'eccessiva tensione e disallineamento nella direzione dei movimenti, piuttosto che usare una forza maggiore per superarli. Dal punto di vista filosofico dobbiamo considerare che la morbidezza supera la durezza e che dobbiamo usare l'intenzione (Yi) e non la forza mentre dal punto di vista terapeutico dobbiamo tenere presente che legamenti, tendini e cartilagine non hanno vasi sanguigni, ed è quindi necessario un movimento fisico per scambiare i fluidi corporei che circondano le articolazioni per portare loro i nutrienti e lubrificano le zone di contatto tra le ossa, in modo che attraverso un movimento ciclico lento, morbido e rilassato si possa ridurre l'attrito interno e la generazione di calore che causa infiammazione.

D'altra parte, l'ampiezza e la fisiologia del Kua lo rendono simile ad un volano, che accumula, distribuisce e amplifica il movimento rotativo che riceve dall'asse centrale, in questo caso costituito dalla colonna vertebrale e questo, come detto, permette di rendere particolarmente efficaci le applicazioni marziali.

Tra struttura e simbologia

L'anca è un'articolazione che rappresenta la connessione della testa del femore superiore alla regione pelvica sull'acetabolo (cavità dell'anca). A differenza del ginocchio o della caviglia, l'anca è un'articolazione sferica, il che la rende eccellente per una grande varietà di rotazioni complesse. L'articolazione dell'anca consente alla gamba di muoversi rispetto al corpo, ad esempio durante le azioni di calcio o sollevamento della gamba mentre una gamba è a terra oppure permette al corpo di muoversi rispetto alla gamba, come quando il busto si piega verso la coscia quando due piedi sono a terra.

In cinese la parola più comune per l'anca è 臀部 (tún bù) che letteralmente si traduce come “sezione dei glutei” ma, come in Occidente, questo termine implica comunemente la superficie esterna dell'anca piuttosto che la struttura anatomica interna. Nelle discipline interne e nelle arti marziali esterne in generale, il termine Kua è utilizzato per descrivere complessivamente la regione anatomica che comprende, inguine, bacino e zona lombare. Mentre Kua può essere tradotto direttamente come anca, è bene evidenziare che il termine si riferisce più precisamente alla piega inguinale dell'anca, ovvero la piega naturale che si estende diagonalmente, dal perineo (agopunto Hui Yin) verso l'esterno, alla giuntura tra la parte superiore dell'osso iliaco e alla base del bacino esterno, correndo lungo lo stesso percorso del legamento inguinale. 

Kua e Dang


Ovviamente c'è un Kua per ogni gamba, ma può essere utile notare che entrambi i Kua derivano dallo stesso punto, lo Hui Yin. A questo proposito, c’è un detto cinese spesso citato dai praticanti delle discipline interne che afferma che "Un Kua è Kua 胯, due Kua è Dang 襠", ovvero, preso singolarmente il termine si riferisce esclusivamente al Kua, mentre quando vengono utilizzati entrambi i lati il termine indica il Dang, ovvero il “cavallo” delle gambe. Le correzioni riferite a  "Kua teso e raccolto verso l'interno" o l'errore comune di "Dang sporgente" si riferiscono a questa parte. Solo con l'adduzione in quest'area il carico naturale del corpo può affondare sulle piante dei piedi, cosa molto importante nella pratica delle discipline interne poiché consente di mantenere del il Dang a livello.

Chi non abbia grande dimistichezza con la lingua cinese e con le sue sfumature, potrà avere qualche difficoltà senza l'ausilio di un Maestro preparato, perché – lo ribadiamo - Dang e Kua non sono parti  anatomiche specifiche con una precisa traduzione in termini occidentali; letteralmente infatti indicano alcune parti di un paio di pantaloni: Dang è il punto in cui sono collegate le gambe dei pantaloni, i rialzi davanti e dietro e si riferisce comunemente a come l'inguine ed il bacino è collegato alle articolazioni dell'anca e all'osso sacro. Kua è il cavallo o le cuciture delle gambe dei pantaloni, comunemente usato anche per indicare una specifica . 

Nel “Manuale delle arti marziali cinesi” a cura di Kang Gewu, pubblicato nel 1990, troviamo questi termini: Yuan Dang 圆裆 (inguine arrotondato); Diao Dang 吊裆 (riagganciare l'inguine); Guo Dang 裹裆 (avvolgere l'inguine); Kou Dang 扣裆 (allacciare l'inguine) ed anche Chou Kua 抽胯 (tirare su il Kua); Suo Kua 缩胯 (contrarre il Kua); Zuo Kua 坐胯 (sedersi sul Kua); Luo Kua 落胯 (abbassare il Kua).

Vista l'importanza di queste due parti del corpo, è facile immaginare che a queste siano dedicate particolari attenzioni dai praticanti e dagli insegnanti; riportiamo – a titolo di esempio – le indicazioni fornite dal Maestro Chen Yingjun, figlio di Chen Xiaowang, in una lezione privata del marzo 2011:

Glutei
- Seguire la direzione della colonna vertebrale.
- Perpendicolare al suolo.
- Evitare glutei sporgenti o piegarsi troppo - questo può creare tensione e impedisce alle gambe di muoversi liberamente.

Kua
- Kua deve essere rilassato.
- Il suo scopo è facilitare la coordinazione dei movimenti della parte superiore e inferiore del corpo.
- La rotazione della vita da sinistra a destra e lo spostamento dei pesi nelle gambe dipendono dal fatto che Kua sia rilassato e sciolto.
- Quando il Kua è rilassato, il carico di peso sulle gambe aumenta. Se le gambe non sono abbastanza forti, il Kua si stringerà. Di conseguenza, il ginocchio si estende sopra le dita dei piedi, gli addominali e il torace sporgono e il corpo si inclina all'indietro.
- Kua rilassato + rotazione regolare della vita = trasferimento del peso fluido. Da questo, la parte superiore del corpo è in grado di realizzare leggerezza o solidità.

Dang
- Controllare la forma delle gambe quando si è in posizione.
- L'aspetto generale della posizione (dal bacino verso il basso) dovrebbe essere come una "U" capovolta e non come una "V".
- I muscoli dell'interno coscia devono dare la sensazione di spingere leggermente verso l'esterno.
- Il Dang dovrebbe essere leggero, flessibile e rilassato.
- Il Dang collassa quando i glutei scendono al di sotto del livello delle ginocchia, quindi l'angolo delle gambe piegate non deve essere inferiore a 90 gradi.
- Mantenere il Dang arrotondato e aperto aumenta la forza delle gambe.

E' appena il caso di notare che l'attenzione a queste parti anatomiche aveva in passato motivazioni e scopi non immediatamente comprensibili al giorno d'oggi; basti pensare che il passato era molto più frequente la necessità di saper assumere e mantenere stabilmente una posizione accovacciata; era - ad esempio - la posizione che veniva normalmente assunta per svuotare l'intestino o quella in cui molte donne partorivano, in maniera che la forza di gravità favorisse l'uscita del feto.

Da quanto abbiamo detto, è evidente la necessità di porre particolare attenzione al punto di collegamento della piega inguinale, della coscia e dell'addome inferiore. Le azioni del Kua includono: "piegare", "tirare", "chiudere", "avvolgere", "torcere". La torsione e l'avvolgimento del Kua sono azioni importanti nella transizione tra sostanziale (“pieno”) e inconsistente (“vuoto”) e nel movimento dei piedi e delle gambe; Si pensi a posizioni come “”Il Serpente striscia nell'erba” del Tai Chi Chuan, la “Quinta Posizione” dello Zhang Zhuan oppure “La Gru che becca” del Tom-ma, quando la posizione è bassa, il Kua correttamente posizionato consente alla parte inferiore dell'addome di basarsi saldamente sulla parte superiore delle cosce. 
La vita menzionata nella frase "Il punto cruciale dell'azione è nella cavità sotto la vita" si riferisce al tessuto molle sotto le costole, e la "cavità" si riferisce al Kua, quindi le due zone sono strettamente collegate. Quando il Kua è correttamente posizionato, la vita e l'incavo diventano un tutt'uno che facilita anche l'affondamento delle spalle.

Altro punto a cui prestare attenzione è quello sopra la piega inguinale, appena sopra la coscia, ovvero la parte che unisce il femore al bacino. Le indicazioni di "Rilassare il  Kua", "Affondare il Kua", "Abbassare il Kua"si riferiscono tutte a quest'area, svolgendo ruoli cruciali nella pratica delle discipline interne. I cambiamenti nella direzione del busto sono resi possibili dalla flessibilità di questa parte.

Sono comprese nel Kua anche le ossa dell'anca sui lati sinistro e destro dei glutei. Questa è l'area interessata quando il Kua viene spinto in avanti o lateralmente a causa della rigidità di questa zona. Se le articolazioni dell'anca vengono spinte in avanti e sporgono, i glutei non si sistemeranno tra le gambe e il Dantian e il centro del corpo saranno fuori posto. Allungando ed estendendo i muscoli e i legamenti attorno al Kua  consentirà movimenti più ampi e maggiore flessibilità nell'area.

Come si muove l'anca

Come abbiamo detto, nei testi classici vengono menzionate le gambe e non i fianchi; questo perché i fianchi dovrebbero sempre muoversi come conseguenza naturale delle azioni iniziate nelle gambe. In altre parole, poiché i fianchi non hanno alcun meccanismo con cui muoversi in sé e per sé, è un errore pensare che il movimento si origini dai nostri fianchi. 

Un esempio utilizzato frequentemente è quello che paragona i fianchi ai rami di un albero che vengono mossi dal vento. Sebbene noi vediamo i rami muoversi e non vediamo il vento che li agita, sarebbe un errore dedurre che i rami si muovono da soli senza alcuna causa esterna. La scarsa consapevolezza di questo principio può creare notevoli difficoltà ai praticanti che cercano negli inguini e nei fianchi le radici, la fluidità e la vera capacità di radicamento. In realtà i fianchi essere liberi e rilassati, tanto da permettere il movimento corretto, .devono accogliere la spinta generata dalle gambe lasciando che la forza, il movimento e l'energia si trasferiscano su, giù, avanti, indietro e lateralmente. Sia che la forza venga generata dalle nostre gambe che dalla spinta di un partner, le anche devono rimanere ricettive, rilassate e libere. Non dobbiamo tentare di muovere le anche in relazione alla forza ma, come se fossero fissate all'asse di una ruota, dobbiamo permettere loro di ruotare naturalmente. Solitamente la rotazione in un'anca causa la rotazione dell'altra anca, egffetto che viene spesso descritto come piegare l'anca o il Kua.

In modo simile, quando le anche sono sciolte e libere di muoversi naturalmente, costituiscono il mezzo attraverso il quale la forza delle gambe può essere mediata verso l'alto nel busto, per essere diretta dalla vita verso gli arti superiori. I fianchi devono rilassati per consentire alla forza delle gambe di passare senza ostacoli, per cui se i fianchi sono tesi, la potenza sarà limitata e gli sarà impedito di continuare in avanti e verso l'alto. 

Da quanto detto quindi, l'anca si prende cura sia dello spostamento del peso nelle gambe che dell'erogazione della potenza generata, ricevendo e guidando il peso della parte superiore del corpo nelle cosce. Così i fianchi sono responsabili simultaneamente di stabilità, mobilità e potenza e per questo lo studio dell'anca è una delle parti più critiche della pratica delle discipline interne.

Riassumendo…

Appare evidente, da quanto sia pure superficialmente evidenziato, quanto sia importante comprendere chiaramente le funzioni del Kua ed il modo migliore di impiegare le sue caratteristiche.

Per questo motivo riteniamo utile riassumere e puntualizzare quanto abbiamo trattato più estesamente nei paragrafi precedenti.

1) Nell’ambito delle discipline interne, il termine Kua  non si riferisce a un singolo muscolo, tendine, articolazione e osso ma è la intera area che collega le ossa della coscia e il bacino che è chiamata collettivamente "Kua", termine quindi impiegato per riferirsi a diverse aree intorno alle articolazioni dell'anca.

2) Il Kua è la zona che collega la parte superiore e inferiore del corpo. Le azioni di coordinamento del Kua consentono alla parte superiore di ruotare a sinistra oppure a destra, condizione che di conseguenza genera il movimento degli arti inferiori e superiori.

3) Il Kua permette la trasmissione della forza. Il carico naturale del corpo può essere trasferito alla base dei piedi rilassando il Kua, rendendo la parte superiore del corpo mobile e la parte inferiore del corpo stabile. La forza di “rimbalzo” delle gambe e dei piedi a terra può essere trasmessa alla vita attraverso la rotazione del Kua.

4) Attraverso il Kua possiamo utilizzare dei movimenti di piegatura del busto per regolare l'altezza del corpo. Nel Tai Chi Chuan e nel Ba Gua Zhang l'altezza del corpo e la posizione semi accovacciata con le ginocchia leggermente flesse si ottiene piegando e allineando correttamente il kua.

5) Il Kua è il generatore della fonte di energia del corpo. La spinta da terra inizia con le azioni di "rilassamento e affondamento" o "rotazione e affondamento", utilizzando la forza di reazione del terreno, che viene quindi trasmessa sequenzialmente al busto e quindi alle mani.