Val più la pratica o la grammatica?

E' la domanda, un po' retorica, che spesso si pone a chi intraprenda lo studio di una disciplina che richieda per essere appresa un impegno sia fisico che intellettuale
Per imparare con successo una disciplina interna come il Tai Chi Chuan, il Pa Qua Zhang o il Qi Gong, nella visione culturale cinese uno studente deve avere "Xin Zhi" (comprensione intellettuale) e "Ti Wu" (realizzazione attraverso il corpo).

Capire col Corpo, praticare con la Mente

In particolare, "Xin Zhi" si riferisce alla comprensione dei principi e della teoria alla base della disciplina praticata. La prima domanda che uno studente dovrebbe farsi, prima ancora che gliela rivolga il suo insegnante, dovrebbe essere: “Perché hai scelto di praticarla?” per poi chiedersi ancora e – soprattutto – rispondersi senza ipocrisie e false illusioni, se e perché è disposto ad esercitarsi nei tempi e modi specifici che la disciplina prevede ed il suo insegnante richiede.

Praticare in maniera esclusivamente fisica, senza nessun impegno intellettuale, ci rende al più dei bravi imitatori del nostro insegnante, una sorta di scimmia ammaestrata che ripete gesti a lei incomprensibili, un sordo che preme sui tasti di un pianoforte senza avere idea del perché farlo in una determinata sequenza e quali saranno gli effetti che ne otterrà.

L'efficacia dello "Xin Zhi" non può prescindere dall'impegno dell'allievo e dalla predisposizione dell'insegnante, entrambi impegnati in un rapporto di reciproca comunicazione. 

Come abbiamo scritto qualche settimana fa (clicca QUI per leggere l'articolo) i metodi didattici delle discipline orientali adottavano (ed adottano...) spesso strategie non sempre facilmente comprensibili agli allievi, basandosi più su quanto l'allievo riusciva a cogliere autonomamente che su quanto l'insegnante spiegasse esplicitamente.  

Solo dopo anni, una volta che l'allievo avesse dimostrato di metritare la fiducia del suo Maestro, questi lo avrebbe messo a parte dei principi della Scuola, “chiavi di volta” su cui si reggono le tecniche studiate, apparentemente semplici ma mai banali. Chi frequenta le lezioni del Maestro Severino Maistrello, terza generazione del Vecchio stile Fu,  Direttore Tecnico della Wudang Fu Style Academy e studente diretto del Gran Maestro To Yu, lo ha sentito spesso raccontare che, dopo aver percorso diverse centinaia di chilometri per partecipare alle lezioni, il suo insegnante lo ha tenuto nella posizione della Montagna per lunghe ore, per molte lezioni, prima di proseguire con altri insegnamenti.  

D'altro canto, trattandosi di principi tramandati di generazione in generazione, la trasmissione poteva subire numerosi inconvenienti, da una parziale o errata comprensione ad una comunicazione incompleta a causa dell'improvvisa morte del Maestro, situazioni che hanno causato la perdita irreparabile del contenuto sapienziale di molte Scuole del passato.

Non è da escludere neppure che l'insegnante di turno, per una sua personale gelosia, non volesse trasmettere tutto quanto il suo sapere oppure – caso più frequente – che anche la sua conoscenza fosse parziale a causa di una trasmissione incompleta. 

Certamente è difficile ricostruire “ex novo" un sapere accumulato e distillato nei secoli, ma è altrettanto vero che uno studio attento e costante può colmare molte lacune, permettendo così di ottenere indicazioni da verificare poi nella pratica.

In altre parole, "Xin Zhi" si ottiene attraverso la consultazione di numerose e qualificate fonti tecniche, effettuata da un praticante che abbia una esperienza sufficiente a consentirgli di distinguere gli insegnamenti genuini da altri fasulli o sbagliati. Questo - sia chiaro - non significa diffidare del proprio insegnante o metterne in discussione la didattica, tutt'altro! Bisogna avere la determinazione di scegliere una Via e la costanza di proseguirla con attenzione perché - come spesso ricorda il Maestro Severino Maistrello citando un proverbio della saggezza orientale - "se inseguo un coniglio forse potrò catturarlo, ma se inseguo due conigli non ne catturerò nessuno".

Piuttosto bisogna avere la curiosità intellettuale di avvennturarsi ogni tanto in territori più o meno conosciuti, partecipare a stage e seminari diretti da altri insegnanti che mostrano gli stessi principi con didattiche diverse, confrontarsi con altri praticanti non in uno sterile agonismo fine a sé stesso ma animati dal piacere di "guardare cose conosciute con occhi nuovi", una possibilità che la Wudang Fu Style Academy offre da anni, sia organizzando un evento di portata internazionale come la "Open Tai Chi Europa Cup Competition", sia invitando periodicamente insegnanti di altissimo livello come Patrick Lee, Ming Wong C. Y., Lee Kam Wing, Theresa Chung Sau Har, Leo Man ed altri.

Capire con la Mente, praticare col Corpo 

Se una disciplina potesse essere appresa solo con uno studio teorico, tutti i bibliotecari sarebbero Maestri. Purtroppo o per fortuna non è così, ed al necessario studio intellettuale deve affiancarsi l'indispensabile pratica fisica.

Su questo principio non ci sarebbe da discutere, se non fosse che oramai – specialmente in Occidente – si va sempre più verso un atteggiamento sempre più “mentale”, che rende a volte necessario sottolineare l'importanza di una pratica costante e attenta (clicca QUI per leggere l'articolo) .

Conseguire "Ti Wu" implica il consolidamento, la verifica e l'interiorizzazione della conoscenza raccolta dalla propria pratica, avere la capacità di percepire le reazioni del nostro corpo alle tecniche praticate, cogliere l'efficacia e l'efficienza delle applicazioni marziali, recepire gli effetti di benessere causati a se stessi ed agli altri.

Per quanto ai profani possa sembrare strano, il "Ti Wu" si ottiene principalmente attraverso pratiche semplici ed apparentemente noiose, a partire dalla pratica delle forme proprie della Scuola: un allenamento ripetitivo di ciascun singolo movimento, che consente al corpo di acquisire familiarità con un modo specifico di movimento.

Questa didattica tipicamente orientale consente di  addestrare le serie complete di esercizi compresi del curriculum tecnico della propria Scuola o Stile, che a loro volta consentono al corpo di comprendere la logica ed i dettagli dei principio e delle teorie trasmesse negli scritti passati o nelle istruzioni orali dei Maestri. 

Attraverso uno studio costante ed attento (due aggettivi che ripeteremo spesso) il praticante mira a diventare abile nel manifestare i principi stessi, coordinando tutte le azioni ed i movimenti singoli in un tutto integrato. 

Ciascuna Scuola o Stile ha le sue specifiche regole didattiche, ma tra gli strumenti maggiorente diffusi per conseguire "Ti Wu" possiamo certamente annoverare  la pratica del tuishou (mani che spingono, mani a contatto). La pratica del tuishou non è – come molti erroneamente credono – un combattimento più o meno libero, ma piuttosto è un mezzo per verificare e rafforzare ciò che è stato appreso nella pratica individuale e serve a far emergere ciò che non è stato corretto appreso.

Due facce della stessa medaglia

Come appare evidente da quanto scritto in precedenza, il processo di apprendimento delle discipline interne è fondamentalmente un ciclo continuo di "Xin Zhi" e "Ti Wu", che deve essere condotto senza privilegiare esclusivamente l'uno o l'altro risultato ed essendo sempre attenti a cogliere il percorso che stiamo compiendo lungo entrambi i tragitti.

Oggi la tecnologia ci mette a disposizione strumenti didattici impensabili anche solo pochi decenni fa, affiancati ad una conoscenza mediamente più diffusa e ad una quantità di informazioni affidabili ampiamente condivise.

In altre parole, non è più necessario raggiungere angoli remoti della Cina per imparare in maniera completa e approfondita il  Tai Chi Chuan, il Pa Qua Zhang o il Qi Gong, mentre rimane sempre una “conditio sine qua non” essere dotati di sincera voglia di apprendere e rivolgersi ad un insegnante serio e preparato.

In questo ambito la Wudang Fu Style Academy ha da diversi anni reso disponibile un approccio didattico che consente al praticante motivato di disporre di numerose possibilità di apprendimento, sia frequentando corsi di formazione in presenza (clicca QUI per l'elenco) che usufruendo di una piattaforma online che raccoglie quasi duecento video che illustrano e approfondiscono i diversi aspetti teorici e pratici di queste discipline (clicca QUI per informazioni), con la possibilità poi di confrontarsi con insegnanti e praticanti attraverso una piattaforma social appositamente realizzata (clicca QUI per accedere).