Kou Bu - Bai Bu, i passi fondamentali del Ba Gua Zhang

Questo tipo di passeggio - che è fondamentale e caratteristico del Ba Gua  - dall'andamento semicircolare, stimola e impegna le articolazioni inferiori, ovvero caviglia, ginocchio ed anca.
L'addestramento alla pratica di una qualunque Arte, marziale o no che sia, comincia con lo studio delle tecniche fondamentali, dette "Ji Ben Gong".

Anche in questo caso, è bene ricordare che nel caso delle Arti marziali interne, questo studio consente di approcciare sia l'aspetto "Wu" (marziale) che quello "Wen" (benessere) della pratica.

Esaminiamo alcune di queste tecniche, disponibili sulla piattaforma di video didattici su www.videocorsitaichitradizionale.it cominciando con la analisi del passo "Kou Bu - Bai Bu", che possiamo indicare come "passo ad uncino" interno e "passo oscillante" esterno. Un movimento che - come spesso ricorda il Maestro Severino Maistrello, è "semplice ma non banale", tanto che ad una sua particolare applicazione è stata dedicata dal M° Maistrello una diretta sul canale social "La Community delle Arti marziali interne".


Molto più di un passo

Questo tipo di passeggio - che è fondamentale e caratteristico del Ba Gua  - dall'andamento semicircolare, stimola e impegna le articolazioni inferiori, ovvero caviglia, ginocchio ed anca e per la sua particolare traiettoria in cantonese viene chiamato anche "Ten Pa Ton", ovvero "Formare il numero otto". A questo proposito occorre evidenziare che - a dispetto delle traiettorie che si percorrono in alcune pratiche specifiche (come quella compresa nella serie del Tom-ma) il nome non è riferito al percorso che viene eseguito quanto piuttosto alla posizione che assumono i piedi poiché - essendo questi con le punte convergenti in alcuni momenti di cambio di passo - vanno a porsi lungo due diagonali con le punte degli alluci che non si toccano, assumendo quindi la forma del carattere cinese che indica appunto il numero 8.

Nella serie del Tom-ma prima richiamata, questo esercizio è praticamente l'unico movimento dinamico rispetto ad una serie di posture statiche, e costituisce una sorta di continuazione della postura del'Unicorno che lo precede, continuando sul lacoro di generazione della forza a spirale, sullo stiramento tendineo e allungamento muscolare.

Il movimento richiama in qualche modo la sinuosità del Tai-Chi-Tu, con un movimento fluido e continuo da destra a sinistra, avanti ed indietro, che rappresenta anche un indispensabile esercizio per la camminata in cerchio del Ba Gua Zhang.

Questo esercizio inolte - come il Ba Gua in generale - va a stimolare l'apertura dei meridiani detti "otto canali meravigliosi", proseguendo ed affiancando il lavoro del Tai Chi Chuan che si dice vada a stimolare i dodici meridiani principali.

Vista la particolarità delle posizioni assunte dai piedi, è importante che le ginocchia vengano mantenute in linea con i piedi e lo spostamento del peso sui piedi venga curato con attenzione, aprendo l'articolazione coxo-femorale interna e mantenendo il bacino sempre alla stessa altezza, senza sollevarlo nel passare da un passo all'altro.

Un ulteriore modalità di pratica è poi il "Ba Bu Shou Gong", ovvero "Otto Passi Con Le Braccia Oscillanti", in cui al passeggio circolare del Ko Bu - Bai Bu si unisce il movimento delle braccia tipico di "Salice al vento", massimizzando ed amplificando gli effetti benefici di queste due pratiche prese singolarmente.

Dal passo circolare al passo il linea

Indipendentemente da Scuole e Stili, il passo comunemente usato nella esecuzione delle forme di Ba Gua è il "Passo scivolato" o "Passo del Drago", che costituisce un vero e proprio esercizio di Qi Gong all'interno delle forme di Ba Gua e si basa nella sua esecuzione pratica sul principio del "passo Ba Gua in linea" che - a differenza dei precedenti e come dice il nome - prevede uno spostamento lineare con una sorta di "scivolamento" del piede che avanza, mantenuto con la pianta parallela appena sollevata dal pavimento.

Anche in questo caso l'esercizio stimola e impegna le articolazioni inferiori, ovvero caviglia, ginocchio ed anca e richiede attenzione nello spostamento del peso sui piedi.

Si parte dalla posizione "Shen Bu" o "posizione seduta", con il peso principalmente sul piede posteriore, sottolineando l'importanza del rilassamento e dell'apertura del Qa, l'articolazione coxo-femorale interna per connettere al meglio la parte superiore ed inferiore del corpo.

Attraverso questo aspetto si sviluppa la capacità di emettere forza dalle gambe, la capacità di spingere in avanti e - in combinazione con gli altri passi caratteristici del Ba Gua - la caratteristica di equilibrio ed agilità dei praticanti di questa disciplina. Anche in questo caso lo spostamento del peso sui piedi deve essere curato con attenzione, aprendo l'articolazione coxo-femorale interna e mantenendo il bacino sempre alla stessa altezza, senza sollevarlo nel passare da un passo all'altro.

In particolare, quando la spinta è in avanti il movimento parte dal tallone posteriore, mentre quando la spinta è verso dietro il movimento parte dall'avanpiede anteriore.

Sia l'esecuzione dei passi "Kou Bu - Bai Bu" che del "Passo scivolato" è bene che all'inizio vengano divisi in movimenti elementari, in maniera da avere maggiore consapevolezza dell’esercizio ed attivare la stimolazione dell'aspetto interno della pratica.

Un nome - un simbolo

Può essere interessante notare che con il nome Bai Bu, scritto però con i caratteri 百部 (letteralmente "cento sezioni", è la pianta col nome scientifico Stemona sessilifolia, una rampicante originaria della Cina, appartenente alla famiglia delle Stemonaceae, caratterizzata da curiose radici aeree tuberose, spesse e bianche che ne rappresentano la parte di pianta impiegata a scopi medicinali. Le radici vengono raccolte in primavera o in autunno, lavate, pulite, scottate in acqua bollente, essiccate al sole e tagliate a fette spesse da utilizzarsi tal quali o dopo essere state ricoperte di miele e fritte.

Nella medicina tradizionale cinese, la Stemona è associata al meridiano del polmone. Ha proprietà dolci, amare e calde. Le sue funzioni sono quelle di inumidire i polmoni, calmare la tosse, gli attacchi di asma ed espellere i parassiti.

La radice di Stemona può essere utilizzata sia internamente che esternamente a seconda del disturbo che intendiamo curare. Per eliminare pidocchi e infezioni fungine facciamo dei cataplasmi sulla pelle con la radice schiacciata posta in un panno umido. Contro la tosse o gli ossiuri (vermi intestinali) beviamo un decotto preparato facendo bollire per circa 15 minuti, 3-9 grammi di radice in una tazza d’acqua. È possibile trovare in commercio anche pillole e polveri di Stemona, ma assicuriamoci sempre che i preparati a base di questa radice siano certificati e sicuri.