La costanza della pratica, prima dote per il successo

I latini usavano l'esempio dell'acqua che – goccia dopo goccia – scava la pietra più dura, Confucio affermava che non importa se avanziamo lentamente, quello che è importante è non fermarsi.

Chiunque abbia una anche minima esperienza di insegnamento nel campo delle Arti marziali ha incontrato almeno una volta quella particolare tipologia di allievo che sembra essere insaziabile nella sua sete di conoscenza. Un allievo curioso e desideroso di imparare è uno stimolo per qualsiasi insegnante, meno piacevole è quando il desiderio dell'allievo travalica in comportamenti scorretti ed irrispettosi, che vanno dall'effettuare registrazioni video non autorizzate di sessioni di pratica ad accumulare quasi compulsivamente sequenze di esercizi, serie di pratiche e altri particolari riservati a praticanti avanzati.


Occhi per vedere

Aldilà del deprecabile tradimento della fiducia dell'insegnante, allievi di questo genere incorrono in un altro – ed altrettanto grave – errore, voler utilizzare strumenti che non sono ancora in grado di padroneggiare, il che – nel migliore dei casi – li rende sostanzialmente inefficaci e nel peggiore li espone al rischio di incidenti ed infortuni anche gravi. Caratteristica che si riscontra spesso in questi allievi è che alla smodata voglia di accumulare informazioni quasi mai corrisponda il desiderio di studiare ed approfondire quanto da loro appreso. In altre parole, pare quasi che costoro, soddisfatta teoria la loro sete di conoscenza con la teoria, non sentano poi il bisogno e la necessità di migliorarsi nella pratica.

I forum di discussione prima ed i social network poi hanno per certi versi amplificato questa tendenza che trova in YouTube uno dei canali più ricchi di soddisfazione, dove sono in tanti a scambiarsi link a vecchi filmati di Maestri durante stage, seminari, esibizioni pubbliche o incontri di pratica. Il problema principale di questi video è che sono quasi sempre decontestualizzati e privi di qualsiasi analisi ed approfondimento di quando, come e dove sono stati registrati, rendendo non di rado difficile – quando non impossibile – comprendere cosa “davvero” si volesse mostrare in quel video. Nulla contro i video didattici o d'archivio, sia chiaro! Costituiscono una preziosa ed impareggiabile fonte di informazioni e conoscenza a patto di saperli usare, come si conviene a qualunque strumento da utilizzare per il nostro addestramento.

Il principio della bottega artigiana

Come sa bene soprattutto chi ha superato i cinquanta anni di età, sino a non molto tempo fa l'addestramento nelle Arti tradizionali, marziali o no che fossero, prevedeva che il Maestro fornisse ben poche spiegazioni all'allievo, e che queste fossero a volte apparentemente slegate dalla disciplina che si intendeva addestrare. E' fin troppo scontato il riferimento al film di “Karate Kid” ed al suo tormentone “metti la cera, togli la cera”; nei fatti, chi abbia frequentato come garzone di bottega una qualunque officina artigiana si è reso ben presto conto che il mestiere andava “rubato con gli occhi”, e questo non solo per una comprensibile gelosia da parte del maestro, ovviamente non sempre disposto a cedere facilmente esperienze e “trucchi del mestiere” appresi in anni di lavoro e pratica, ma soprattutto perché solo così ciascuno poteva ottenere esattamente le informazioni in quantità e qualità adeguate al suo livello.

Ciascuno di noi è diverso dagli altri nei tempi e modi di apprendimento, e se rispetto agli “allievi esterni” è normale che l'insegnante riservi una didattica standard ed uguale per tutti, è ben diverso il rapporto con gli “allievi interni”, alcuni dei quali un giorno destinati probabilmente a raccogliere a loro volta l'incarico dell'insegnamento: con loro il maestro ha un rapporto personale, la trasmissione avviene “da bocca ad orecchio” ed è spesso sensibilmente diversa anche tra studenti che frequentano lo stesso maestro nello stesso periodo.

Il discorso – come spesso accade – meriterebbe ulteriori approfondimenti che lo spazio a nostra disposizione non consente, ci basta quindi aver evidenziato questa caratteristica della didattica delle Scuole tradizionali ed averne accennato, anche solo superficialmente, i motivi.

Lentamente ma senza mai fermarsi

Detto, sia pure brevemente, sella attitudine dell'insegnante, riportiamo la nostra attenzione sull'allievo. Tutte le Scuole hanno regole specifiche a cui i loro studenti devono conformarsi; alcune sono di galateo ed indicano il modo corretto di rapportarsi tra insegnante e allievi, altre sono di sicurezza per evitare infortuni, altre ancora si rifanno alle tradizioni ed alle consuetudini proprie del luogo, del tempo e della cultura in cui la Scuola stessa affonda le sue radici.

All'interno della Wudang Fu Style Academy gli insegnanti sottoscrivono e si impegnano a rispettare un codice deontologico che riepiloga in maniera moderna ed esplicita i divieti ed i precetti che i praticanti della Scuola devono rispettare e le virtù che devono esprimere al meglio delle loro possibilità. Tra queste, quella che è forse la più importante e sicuramente quella senza di cui le altre hanno poco senso di essere è la costanza nella pratica.

L'argomento, per la sua importanza, è da sempre oggetto di analisi ed approfondimento, sia in termini espliciti che attraverso metafore e simbolismi, come nel caso dell'uccello Peng, figura mitologica a cui abbiamo dedicato un articolo qualche settimana fa (CLICCA QUI per leggerlo).

Se vi possono essere differenze nelle regole tra Scuola e Scuola, non è viceversa raro che alcuni principi si ritrovino praticamente identici, anche in discipline diversissime tra loro, e così la costanza della pratica è una dote che è richiesta sostanzialmente a tutti coloro che – in ogni tempo ed in ogni parte del mondo si siano impegnati in uno studio o un addestramento personale. I latini usavano l'esempio dell'acqua che – goccia dopo goccia – scava la pietra più dura, Confucio affermava che non importa se avanziamo lentamente, quello che è importante è non fermarsi.

Modi diversi per esprimere lo stesso concetto, che qualche settimana fa il Maestro Severino Maistrello, III^ generazione stile Fu, allievo diretto del Gran Maestro To Yu e Direttore Tecnico della Wudang Fu Style Academy ha ricordato in un messaggio rivolto a tutti gli appartenenti della Scuola, e che vista la sua importanza - riteniamo utile riproporre qui.

"Recentemente ho creato un sondaggio molto interessante nel gruppo Facebook “La Community delle Arti Marziali Interne” in cui condivido consigli pratici, articoli utili, tutorial, tips e suggerimenti su tutto ciò che ha a che fare la pratica delle Arti Interne e Discipline Energetiche.

Ho chiesto agli istritti di raccontare quale fosse la sfida più importante nella loro pratica.

Sembra impossibile dato che tutti sappiamo l’importanza della pratica degli esercizi interni e dei loro benefici, eppure, molte persone hanno difficoltà proprio nel rinnovare a se stessi quell’impegno. Fare quel piccolo sforzo per ottenere quel grande risultato.

E’ normale caro appassionato, è successo anche a me più di una volta! La frenesia dei ritmi moderni, lo stress del quotidiano, gli impegni sempre crescenti che a volte non ci permettono di dedicare la giusta attenzione a ciò che ci piace.

So cosa significa, eppure… paradossalmente, in questo caso pochi minuti di pratica interna al giorno ci aiutano a gestire meglio proprio questi ostacoli ad aiutarci a ritrovare sempre più il proprio benessere.

All’interno dell’ Accademia Online di Arti Marziali Interne ogni mese tengo delle lezioni speciali in cui, tra le varie spiego anche come aumentare la costanza. Inoltre, sto creando una serie di lezioni extra in cui spiego passo passo come ottenere il meglio da ogni esercizio e far si che diventi parte della propria quotidianità

Tuttavia, oggi voglio darti alcuni suggerimenti veloci con cui anche tu puoi avere più costanza nel praticare gli esercizi interni ed aumentare in maniera esponenziale i benefici.

1) Ricava uno spazio all'interno della tua giornata per praticare, se possibile stabilisci (e cerca di rispettare!) un orario fisso. (ad esempio, la mattina appena alzati).

2) Se un giorno non riesci a rispettare la programmazione non sentirti frustrato, ma passa direttamente al giorno successivo.

3) Pratica con gioia e con l'animo sereno. Evita di praticare se il tuo stato mentale è perturbato dai problemi personali e/o sei nervoso."

Come vediamo tre consigli semplici (ma non banali!), che ciascuno di noi può fare propri ed adattare alle proprie possibilità ed ai propri desideri. Secondo solo al desiderio di imparare in molti di noi alberga la capacità di trovare giustificazioni per le nostre mancanze e così a volte abbiamo buon gioco a dirci che – soprattutto in questo periodo di sospensione delle attività “in presenza” - ci mancano gli stimoli e le motivazioni per impegnarci nella nostra pratica.

Anche in questo caso, leggiamo le parole del M° Severino Maistrello, che ci indica come affrontare questi momenti di blocco: "Capita a volte di trovarsi in una situazione di difficoltà, di tensione interiore piuttosto, di mancanza di presenza e centratura. Può capitare che ci siano dei momenti in cui tutto sembra impossibile, in cui tutto sembra difficile e anche rimanere centrati e concentrati durante la tua pratica interna può sembrare un’impresa. Per questo voglio accompagnarti lungo il processo e mostrarti quale è la mia personale formula per ottenere più concentrazione, più presenza nella pratica delle Arti Interne. Vedrai che è più facile di quello che credi...
Ecco come funziona:

• Nella tua routine giornaliera devi dedicare uno spazio per te stesso, ricavandolo dalla riduzione di cose non fondamentali ( ad esempio: social, televisione ecc ecc)

• Concentrati su una pratica per molto tempo senza saltare da una all'altra (consiglio per i principianti, per il primo tempo di concentrarsi sulle 9 ruote di potere...)

• Non farti distrarre dall'esterno e ascolta le tue sensazioni interiori.

E non è finita qua!
Ho continuato a lavorare sullo sviluppo del mio percorso interno sviluppando dei programmi e procedure che facilitano il praticante ad essere nel qui ed ora durante la pratica, ed aumentare concentrazione, rilassamento equilibrio e forza interiore."

Particolare importante, anche se non sempre colto appieno – soprattutto da chi è all'inizio del suo percorso di pratica – è la necessità di previlegiare la qualità piuttosto che la quantità. E' questo un principio che possiamo realizzare in modi diversi, alcuni facilmente intuibili ed altri forse meno; ad esempio: è meglio praticare concentrati per poche decine di minuti piuttosto che trascorrere un'ora o più continuamente distratti o con la mente svagata così come è preferibile focalizzarsi su pochi set di esercizi piuttosto che variare continuamente la routine di pratica, passando dall'una all'altra senza approfondirne nessuna. Questo comporta – come detto – organizzare al meglio il proprio tempo, confrontarsi con il proprio insegnante o con praticanti più esperti e avere ben chiaro quali sono i punti chiave delle pratiche che si svolgono. Ad esempio, se sappiamo di non avere tempo a sufficienza per eseguire in maniera completa gli esercizi della serie “Aprire le Nove Porte”, è meglio eseguire tutti gli esercizi con un numero di ripetizioni inferiore rispetto allo standard, piuttosto che essere costretti a fermarsi senza poter completare la sequenza.

Costanza della esecuzione e focalizzazione sui principi sono essenziali ai fini del miglioramento della nostra qualità di pratica perché comprendendo i punti essenziali, chi altri si acquisiscono più facilmente. La costanza della pratica inoltre ci consente di analizzare i diversi effetti a livello fisico, psicologico ed emotivo che gli stessi esercizi possono avere – giorno dopo giorno – al variare delle nostre condizioni, comprendendo quindi meglio la relazione di causa ed effetto delle singole pratiche.

Si tratta di effetti che maturano lentamente nel tempo, in maniera quasi impercettibile, e che quindi necessitano di attenzione e – ribadiamolo ancora una volta! - di costanza. Riprendendo l'esempio della goccia che scava la pietra, o che forma una affascinante stalattite nel buio di una grotta, potremo non notare la differenza da un giorno all'altro, ma certamente la variazione ci sarà evidente se dovessimo passare nello stesso luogo dopo un anno o più.

Ecco quindi che i tanti ed innegabili effetti benefici della pratica delle discipline interne quali una postura corretta ed un equilibrio stabile, una visione più chiara, un rilassamento generalizzato che ci rende elastici e flessibili sia a livello fisico che psicoemotivo, riflessi più rapidi, maggiore efficace nella prevenzione delle malattie e periodi di convalescenza più brevi, miglioramento generale dell'efficienza di organi, visceri, articolazioni e sistemi interni (respiratorio, circolatorio, digestivo, ecc.) sono le ricompense che ci attendono non per esserci aggiudicati una singola tappa in volata ma piuttosto come premio per un percorso portato avanti con costante determinazione.

Ovviamente l'ossessione fanatica è da deplorare tanto quanto la pigrizia ipocrita; ciascuno è giudice di sé stesso è sa bene in cuor suo quanto le sue giustificazioni siano fondate e quanto siano scuse puerili per cercare di coprire una pratica discontinua. Noi lasciamo ancora la volta la parola al Maestro Severino Maistrello, che racconta: “Praticare Arti Marziali, allenarmi alla pratica interna, trasmetterla e trasmetterne i benefici è la mia passione, la mia vita... ma non è stato sempre tutto cosi semplice.

Forse non l’ho mai raccontato ma anche a me è successo tante volte in passato di chiedermi “chi mi dava la forza” di continuare nelle mie ricerche, di viaggiare il mondo continuamente ed incontrare ed apprendere dai migliori Maestri. Ero ossessionato dalla fame di conoscenza, dal comprendere sempre più in profondità quale fosse l’essenza della pratica delle Arti Interne e volevo a tutti i costi trasmettere questa passione anche agli altri, trasmettere il frutto dei miei studi attraverso un programma didattico chiaro, completo e che fosse accessibile a tutti.

Se anche tu ami le pratiche interne voglio darti una buona notizia. 4 anni fa ho preparato un percorso didattico in cui ho raccolto tutta la mia esperienza di oltre 40 anni nelle Arti Interne e che sta aiutando già centinaia di persone ad ottenere i massimi benefici attraverso un percorso a distanza, step by step. In questo tempo tantissimi sono quelli che hanno ottenuto più salute e gioia di vivere, conoscenza di sé stessi, serenità mentale e sviluppo marziale, formandosi ed allenandosi comodamente da casa in base ai propri tempi.

Da quando ho creato l’Accademia Online delle Arti Marziali Interne centinaia di praticanti, insegnanti o semplici appassionati da ogni parte d’Italia hanno scelto seguirla per approfondire gli stili interni ottenendo molti benefici."

Per scoprire il programma dell'Accademia ed il modo di entrare a farne parte CLICCA QUI