Macrocosmo e microcosmo, come scoprire il grande attraverso il piccolo

Le discipline che pratichiamo, “semplici ma non banali”, come ci ricorda Sifu Maistrello, non sono una semplice ginnastica esotica ma piuttosto uno strumento preciso e raffinato per conoscere noi stessi ed il mondo che ci circonda.
Una antica opera sapienziale, conosciuta come “Tavola di Smeraldo” ed attribuita ad Ermete Trismegisto,  personaggio leggendario a cui è attribuita la fondazione dell'ermetismo occidentale afferma: “... ciò che è in basso è come ciò che è in alto e ciò che è in alto è come ciò che è in basso... E poiché tutte le cose sono e provengono da una sola, per la mediazione di una, così tutte le cose sono nate da questa cosa unica mediante adattamento. … Così è stato creato il mondo. “

Ovviamente, come tutte le opere simili, in poche parole sono racchiusi concetti complessi, le cui interpretazioni sono virtualmente tante quanti coloro che si provano a renderle in maniera razionale.  Si tratta di frasi ambigue, a volte apparentemente contraddittorie o illogiche, che tasmettono da migliaia di anni una Tradizione Universale e Perenne in maniera efficace perché – come spesso ricorda il M° Severino Maistrello - “le verità antiche sanno ben proteggersi da sole”.

Tra Oriente ed Occidente

Abbiamo parlato di  una Tradizione Universale e Perenne perché l'Uomo è uguale da sempre e ovunque uguale a se stesso. Ma è altrettanto vero che questi principi si mostrano in maniera affatto diversa in base ai tempi ed ai luoghi in cui (etimologicamente) si rivelano, caratteristiche che comporta l'emergere e l'affermarsi di Arti e discipline differenti nelle apparenze, seppure basate su stessi principi.

E' ovviamente difficile descrivere a parole ciò che a parole non può (o non si vuole....) esprimere, così capita non di rado di incappare in errori e fraintendimenti; uno dei casi più evidenti – per rimanere nel nostro ambito – è la differenza tra la alchimia occidentale e quella orientale: nome uguale per metodi e fini molto diversi.

Altra differenza è il metodo di trasmissione di principi e insegnamenti; in Occidente la maggior parte di questi è affidata allo studio ed interpretazione di testi e trattati, mentre in Oriente si ha la possibilità di poter contare su una catena di Maestri che hanno permesso una trasmissione diretta da una generazione all'altra.

Non si vuole qui affermare la superiorità di un metodo rispetto all'altro; come ci insegna la Tradizione, si po' giungere alla stessa vetta di una montagna percorrendo sentieri diversi, ed è importante il “cuore puro” e la “retta intenzione” con cui si prosegue verso la meta.

Esprimere l'inesprimibile

Un esame anche superficiale della storia evidenzia intuizioni e scoperte scientifiche e filosofiche che ancora oggi lasciano a bocca aperta, ed opere che ancora oggi mostrano la loro validità: da I Ching alle coincidenze delle antiche filosofie e la moderna fisica quantistica, dal calcolo del diametro della Terra o della distanza tra il nostro pianeta e la luna, tante sono le occasioni in cui la sapienza antica si dimostra molto più che attuale ed accurata, stupendoci per la sua capacità deduttiva.

E così, se è vero che quanto affermato da Ermete Trismegisto (e non solo), da tempo immemore alcuni fenomeni universali sono stati compresi analizzando l'uomo, interpretando il grande attraverso il piccolo e viceversa. Ancora una volta citiamo solo un paio di esempi, ben noti a chi ha la fortuna di poter ascoltare gli insegnamenti del Maestro Severino Maistrello, Sifu III^Generazione stile Fu, allievo diretto e successore del Gran Maestro To Yu, Direttore Tecnico della Wudang Fu Style Academy, che spesso ci ricorda la analogia tra le vertebre cervicali e le stelle dell'Orsa Maggiore, la corrispondenza numerica tra le 108 forme comprese in una nota sequenza di Tai Chi Chuan ed il risultato della somma tra le 36 costellazioni della Terra e le 72 costellazioni del Cielo nella antica astronomia cinese ed infine la coincidenza che riguarda l'88, che è il numero delle costellazioni ufficialmente riconosciute in cui l'Unione Astronomica Internazionale (UAI) divide il cielo con confini precisi, ma è anche una delle denominazioni più note della forma principale del Tai Chi Chuan del vecchio stile Fu, oltre che un modo per individuare i 64 (8x8) esagrammi del già citato I Ching.

Vi sono molte differenze tra Oriente ed Occidente, è altrettanto vero che vi sono altrettante similitudini, e tra queste lo stratagemma di veicolare gli insegnamenti attraverso forme indirette “mostrando un dito per indicare la luna”, tanto per parafrasare un noto modo di dire.

L'insegnamento della Natura

Più volte è stato sottolineato quanto la filosofia e le discipline orientali si siano ispirate ai fenomeni naturali per elaborare teorie e principi: dalla teorizzazione dello Wu Xing, che immagina l'universo composto da Cinque Elementi che rappresentano altrettanti Principi ideali, alla visualizzazione dei Meridiani energetici come un sistema di fiumi e laghi, sino a rappresentare alcune condizioni della pratica riferendosi alle caratteristiche di un albero o qualità o difetti morali e fisici rappresentati da animali reali o immaginari.

Quando diventeremo consapevoli di questa peculiarità delle discipline interne, allora comprenderemo che nulla è per caso e che – giusto per citare ancora qualche esempio  tra i più noti – non è casuale che la forma lunga del Tai Chi Chuan del vecchio stile Fu sia divisa sia in tre parti che in otto linee, che c'è un perché se i “piccoli Cieli” del Tai Ki Kung sono nove e non otto o dieci così come ha una spiegazione il fatto che nella pratica de “Aprire le Nove Porte” si parta dalle articolazioni inferiori salendo su sino al collo per poi ridiscendere ancora.

Non si tratterà di una mera comprensione intellettuale, poiché – come afferma ironicamente, ma non troppo – una delle tante applicazioni della nota “Legge di Murphy”, se conosciamo la risposta è più semplice fare la domanda. Sarà una comprensione (nel senso etimologico del termine) che faremo nostra perché la vedremo dimostrata in ogni momento intorno a noi, dal moto degli astri siderali alla minuscola chiocciola del guscio di una lumaca, dal senso di rotazione di un tremendo uragano alla applicazione delle tecniche di Pa Kua Chang, dalla verità che “il morbido vince il duro” dimostrata dalla pratica del Tui Shou e dai devastanti effetti di una alluvione.

Sarà allora che comprenderemo la grandezza delle discipline che pratichiamo, “semplici ma non banali”, come ci ricorda Sifu Maistrello, che non sono una semplice ginnastica esotica ma piuttosto uno strumento preciso e raffinato per conoscere noi stessi ed il mondo che ci circonda.

Una affermazione che ai profani potrà sembrare esagerata, ma che a chi pratichi con “piedi ben piantati a terra e sguardo all'orizzonte” appare evidente sin dal primo movimento di apertura alla pratica, ma questo sarà l'argomento di un prossimo articolo...