L'essenza delle discipline interne

Praticare, “ascoltare” le nostre reazioni, modificare ed adeguare quanto ancora non è adatto, proseguire ed applicare ciò che si è rivelato efficace, aggiustare gli stati fisici e mentali che non soddisfano i requisiti dei principi dell'Arte sono i primi passi; implementare questi processi in ogni momento e senza eccezioni sarà il proseguimento del nostro cammino, percorso con la consapevolezza che l'adattamento fisico e psicologico è il prerequisito per la coltivazione mentale interna.
Per noi moderni occidentali non è sempre facile comprendere appieno tutti gli aspetti delle discipline interne di origine orientale. Pratiche come il Qi Gong, il Pa Kua Chang ed il Tai Chi Chuan sono fortemente influenzate dal Taoismo e tanto i nomi delle tecniche che i principi meno evidenti sono spesso espressi con il linguaggio e il processo presi in prestito dalle pratiche di coltivazione Taoiste e di alchimia interna elaborate in secoli di storia e di pratica.

Ricorrente è anche il riferimento al dualismo dello Yin/Yang, particolarmente calzante quando attraverso una serie di tecniche e movimenti “esterni” si vuole raggiungere un obbiettivo “interno”. Ovviamente ogni disciplina ha le sue peculiarità, e nell'ambito della stessa disciplina possiamo rilevare anche differenze tra diversi Stili o Scuole e – addirittura – nell'ambito dello stesso Stile, tra insegnanti diversi, ma assodato questo possiamo comunque individuare dei principi e delle regole che sono validi per tutti.
 

Struttura e abilità

In generale, nelle discipline interne si lavora per migliorare la struttura e l'abilità. La struttura si riferisce alle forme e movimenti esterni e l'abilità si riferisce all'allenamento interno della concentrazione e dell'intenzione della mente. Oltre a questi c'è anche l'importante etica tramandata negli insegnamenti dei Maestri passati e la sua costante coltivazione, che nelle Scuole tradizionali – come nel caso della Wudang Fu Style Academy – è custodita anche grazie ad un lignaggio certo e comprovato, che lega al fondatore Fu Chen Song il Maestro Severino Maistrello - Direttore Tecnico della WFSA e successore del Gran Maestro To Yu.

Una pratica sincera di queste discipline dovrebbe includere questi tre aspetti perché se uno qualsiasi di questi viene trascurato è un'indicazione che non si è pienamente compresa o afferrata l'essenza della discipline che stiamo praticando. Se la struttura esterna della nostra pratica è priva dell'aspetto mentale, è una forma vuota priva della sensazione interiore di spirito, intento ed energia che viene sperimentata solo quando le abilità interne sono state interiorizzate attraverso la pratica.

D'altro canto, una abilità interna priva della sua espressione esterna tramite forme e movimenti specifici e codificati è priva del mezzo sostanziale di espressione e manifestazione. Volendo riassumere il tutto in una frase, potremmo dire che la forma esterna è lo Yang mentre l'abilità interna è lo Yin dell'Arte.

L'allenamento mentale interno

Nella maggior parte dei casi, tanto i corsi con insegnanti più o meno qualificati che le moltre risorse disponibili in Rete si occupano prevalentemente dell'aspetto esterno,  mostrando forme eleganti, applicazioni marziali a volte efficaci ed a volte molto meno, esercizi non sempre atleticamente alla portata di tutti. Meno diffuso, per motivi facilmente comprensibili, è l'affrontare i vari aspetti dell'aspetto interno, soprattutto per la intrinseca difficoltà di ottenere un feedback affidabile e di trovare un linguaggio adatto ad “esprimere l'inesprimibile”.

L'allenamento mentale interno addestra principalmente lo spirito, l'intenzione mentale, la qualità energetica e lo stato del corpo. Non è né un compito facile né una ricerca casuale. Attraverso un processo disciplinato di aggiustamenti mentali e fisici, consente allo stato cosciente (per concentrazione e intenzione) e allo stato fisiologico (per movimenti e azioni) di progredire dal caos di una mente chiacchierona e pensieri sparsi per entrare in uno stato di quiete e coscienza concentrata, dove il sangue e il Qi scorrono senza ostacoli e il corpo fisico si libera da tensioni e rigidità. 

Come si può ottenere questo? Prima di tutto, è necessario accettare che si tratta di una coltivazione a lungo termine del corpo e della mente, un lavoro su sé stessi che richiede costanza, umiltà e sincera dedizione. Praticare, “ascoltare” le nostre reazioni, modificare ed adeguare quanto ancora non è adatto, proseguire ed applicare ciò che si è rivelato efficace, aggiustare gli stati fisici e mentali che non soddisfano i requisiti dei principi dell'Arte sono i primi passi; implementare questi processi in ogni momento e senza eccezioni sarà il proseguimento del nostro cammino, percorso con la consapevolezza che l'adattamento fisico e psicologico è il prerequisito per la coltivazione mentale interna.