I tre principi del cambiamento

La pratica costante e attenta delle discipline come Tai Chi Chuan, Pakua Chang o Qi Gong ci aiuta a essere presenti nel “qui ed ora”, ad accettare ciò che accade nella nostra vita quotidiana spesso sfuggendo al nostro controllo e ad agire di conseguenza, in altre parole: a vivere una vita migliore e più consapevole.
Uno dei principi fondamentali di discipline come il Tai  Chi Chuan o Pakua Chang  è basato su quanto contenuto nel I Ching, meglio conosciuto come “Libro dei Mutamenti”. Quello che ancora oggi per molti è poco più di una raccolta di affascinanti oroscopi, è in realtà un libro sapienziale che contiene le chiavi per comprendere, interpretare e decidere il nostro futuro.

Tra i molti, interessanti contenuti di questo libro, c'è anche l'analisi dei tre principi del cambiamento che sono (o dovrebbero essere) Continuo, Riduttivo e Costante. Tre termini che esprimono concetti semplici ma non banali, come direbbe Sifu Severino Maistrello, Direttore Tecnico della Wudang Fu Style Academy e successore del Gran Maestro To Yu.
 

Cambiamento continuo

Il primo principio ci dice che il cambiamento avviene continuamente, anche se noi non ce ne accorgiamo ed anche se non facciamo nulla perché questo avvenga. Niente, nessuna persona, né un'idea né un pensiero rimane statico, né è possibile che rimangano gli stessi.

Quindi la prima cosa che bisogna capire non riguarda solo il cambiamento, ma anche come adattarsi al principio del cambiamento. Discipline interne come il Tai Chi Chuan o il Pakua Chang, dalla loro origine ad oggi hanno subito i necessari adatt..amenti in accordo con i cambiamenti sociali, politici ed economici della società in cui sono nate.

È stato detto che "nella mente di 1000 persone ci sono 1000 varianti di una stessa realtà". Le spiegazioni dettagliate di una tecnica di Tai Chi Chuan, di Qi Gong o di Pakua Chang sono spesso come una fantasmagoria; ogni cosa appresa o non appresa è suscettibile di cambiamento ed evoluzione in innumerevoli altre possibilità. Praticare una disciplina interna è cominciare a capire e ad accettare il cambiamento che è parte integrante della vita stessa.

Sia chiaro, questo non significa che ciascuno di noi - principiante o esperto che sia - possa sentirsi in diritto di modificare a piacimento tecniche vecchie di millenni e validate innumerevoli volte, piuttosto dobbiamo essere consapevoli che non possiamo stravolgere i principi (proprio perché sono principi) ma possiamo sperimentarne infinite applicazioni. Volendo fare un esempio, potremmo dire che sebbene le sette note musicali siano sempre le stesse, la musica che è stata composta negli ultimi cinque secoli è la più varia, dal barocco al rock, dalla sinfonica alla dodecafonica, dalla dance al canto gregoriano.

Cambiamento e semplicità

Il secondo principio del cambiamento è che è riduttivo, ovvero tende alla semplicità ed all’essenziale. Tutto intorno a noi, qualunque concetto o esperienza - per quanto profondo e misterioso possa apparirci all’inizio - quando si comincia a decodificare il mistero e la profondità diventa ordinaria e semplice. Ribadiamo  ancora una volta l’ammonimento di Sifu Severino Maistrello: semplice non significa banale, tutt’altro! Semplice significa che la Natura tende ad ottenere il massimo risultato con il minimo impegno di risorse, e che l’evoluzione premia l’organismo che meglio utilizza questo principio.

Agli occhi di un principiante, il curriculum tecnico del Tai Chi Chuan è ricco di un numero virtualmente infinito di movimenti, poi si scopre che alla base di tutti questi ci sono “solamente” trentasette tecniche di base e poi - proseguendo nella pratica - comprendiamo che il Tai Chi Chuan è basato su “cinque passi e otto tecniche/cancelli”.

In maniera non dissimile possiamo rimanere affascinati dalle diverse sequenze di movimenti del Pakua Chang, per poi scoprire che il suo curriculum si basa sulla applicazione dei principi espressi dagli Otto Trigrammi che - non casualmente - sono gli stessi alla base del già citato “Libro dei Mutamenti”. Mentre le tante sequenze degli esercizi di Qi Gong - a loro volta - si basano sulla applicazione dei principi espressi  nella teoria dei Cinque Elementi e dei relativi cicli di controllo, generazione e distruzione.

E tutto quanto sopra, le tredici tecniche composte dalle Otto Porte e dai Cinque Passi del Tai Chi Chuan, gli Otto Trigrammi del Pakua Chang, i Cinque Elementi del Qi Gong si rifanno tutti alla dualità Yin/Yang, che riassume visivamente e filosoficamente la teoria dell'esistenza reciproca, della creazione reciproca e del cambiamento reciproco e la ricerca dell'equilibrio dei due opposti complementari.

Cambiamento costante

Il terzo principio del cambiamento è che è costante, ovvero avviene sempre e comunque, anche quando non ce ne accorgiamo e perfino se vogliamo impedirlo. Un albero continua a crescere, sia pure in maniera impercettibile ai nostri occhi e non possiamo impedire al sole di sorgere e tramontare ogni giorno (episodi biblici a parte).

Tutto può cambiare in qualsiasi momento, ma il suo principio originario rimane costante e immutato. Si tratta di un concetto tanto semplice all’apparenza quanto profondo nella sostanza, apparentemente banale ma che per la comprensione reale richiede impegno ed attenzione. Spesso Sifu Severino Maistrello invita a “tenere gli occhi all’orizzonte ed i piedi ben piantati per terra”, cosa c’è di difficile in questo? Molto e nulla, a seconda di come interpretiamo questo invito, e non basterebbe un libro a spiegarlo a chi non può o non vuole comprenderlo.

Qualunque organismo vivente - nella accezione più ampia di questa definizione -  "Cambia diecimila volte senza uscire dal suo stato originale"; ovulo e spermatozoo si uniscono dando vita ad un embrione, questo diventa feto, poi nasce, cresce, diventa un adolescente, un adulto, un anziano; cambiamenti evidenti che avvengono giorno dopo giorno, cambiamenti macroscopici basati su un principio immutabile, eterno e costante.

Tutto cambia, nulla cambia

Poco importa se la trasmissione del Tai Chi Chuan, del Pakua Chang o del Qi Gong è avvenuta  in molte forme e molti stili, il loro principio rimane costante e immutato. e lo ricorda spesso il Maestro Severino Maistrello quando - riportando le parole del Fondatore dello stile Fu - spiega che non esiste un Tai Chi Chuan buono ed uno cattivo, ma esiste un Tai Chi Chuan che applica i principi ed uno che non li applica, e che quindi non è Tai Chi Chuan, nonostante le apparenze.

Il Tai Chi Chuan (ma il discorso è altrettanto valido per tutte le discipline interne)  è così chiamato perché il suo principio sottostante è il Tai Chi, che è unico. Se il principio del Tai  Chi non viene applicato al Chuan, allora semplicemente non è Tai Chi Chuan.

Rimanendo nell'ambito del vecchio stile Fu, trasmesso da Sifu Severino Maistrello secondo la didattica del Gran Maestro To Yu, nel curriculum tecnico del Pakua Chan abbiamo le forme del Pakua ortodosso, quella degli Otto Trigrammi, del Drago che vola tra i Nove palazzi, quelle del Pakua Yin e del Pakua Yang e quella del Palmo del Drago, ma sarebbe in errore chi le vedesse come forme distinte ed a se stanti; si tratta piuttosto delle diverse modalità di espressione degli stessi principi del Pakua Chang del vecchio stile Fu, a partire dalla forza tornado.

Alla stessa maniera, nell'ambito del curriculum tecnico del Tai Chi Chuan abbiamo forme a mani nude e di spada, sciabola, lancia e bastone che vengono ovviamente eseguite in modalità specifiche a seconda dell'arma utilizzata, ma è facile notare che in tutti i casi tecniche e movimenti hanno alla base gli stessi principi, sia pure espressi in maniera solo apparentemente diversa.

Ancora, sempre rimanendo nell'ambito del Tai Chi Chuan del vecchio stile Fu, non è certo un caso se nel curriculum tecnico del Tai Chi Chuan, oltre alla forma 88 abbiamo le forme dello Lian Yi, chiamato anche Tai Chi dello Yin e dello Yang, e la forma dei Palmi fulminanti, la cui prima parte è detta anche Tai Chi Ortodosso.

Riteniamo inutile aggiungere altri esempi, che altro non farebbero che allungare un elenco che diventerebbe noioso; possiamo concludere affermando che la pratica costante e attenta delle discipline come Tai Chi Chuan, Pakua Chang o Qi Gong ci aiuta a essere presenti nel “qui ed ora”, ad accettare ciò che accade nella nostra vita quotidiana spesso sfuggendo al nostro controllo e ad agire di conseguenza, in altre parole: a vivere una vita migliore e più consapevole.